giovedì 22 ottobre 2009

L'altro lato del Lodo: istruzioni per l'uso


Il 7 Ottobre 2009 la Corte Costituzonale dichiara l'illegittimità costituzionale del Lodo Alfano, con 9 voti su 15 a sostegno di questa tesi.



Ma quali sono i motivi di questa scelta e cosa prevedeva nello specifico il testo della costituzione?
Il Lodo Alfano è stata una legge dello Stato Italiano entrata in vigore il 23 luglio 2008 e dichiarata incostituzionale, come già detto, il 7 ottobre 2009.
Il nome del disegno di legge proviene dal suo formulatore, il ministro della giustizia Angelino Alfano, anche se è formalmente noto come "Disposizioni in materia di sospensione del processo penale nei confronti delle alte cariche dello Stato" (legge 124/2008)." Esso riprende il tentativo di regolarizzare la stessa materia del lodo Schifani, anch'esso giudicato non regolare.

Per riassumerne brevemente il contenuto, mi avvalgo del contributo della specifica pagina di Wikipedia, che fornisce un breve schema a punti particolarmente chiaro, uno per ogni comma:
  • Sospensione dei processi penali nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato (Presidenti della Repubblica, del Senato, della Camera e del Consiglio)
  • Rinuncia alla sospensione (da parte delle cariche dello Stato)
  • Assunzione delle prove non rinviabili
  • Prescrizione: alla sospensione del processo è collegata la contestuale sospensione dei termini di prescrizione.
  • Durata della sospensione: la sospensione opera per l'intera durata della carica o della funzione e non è reiterabile (ripetibile)
  • Trasferimento dell'azione in sede civile: in caso di sospensione viene stabilita la possibilità per la parte civile di trasferire l'azione in sede civile.
  • Disposizione transitoria: la sospensione si applica anche ai processi penali in corso, in ogni fase, stato o grado, alla data di entrata in vigore della legge
  • Entrata in vigore 
Dunque, ora che abbiamo analizzato il testo della legge, non ci resta che comprendere per quali motivazioni essa è stata considerata incostituzionale.
La sentenza della Corte dichiara "l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge 23 luglio 2008, n. 124 per violazione degli articoli 3 e 138 della Costituzione."
Vediamo quindi cosa dicono di preciso questi articoli:

Articolo 3   "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."


Articolo 138    "Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.
Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti."

E' evidente che chi ha formulato la proposta di legge aveva perfettamente chiaro il suo scopo, data la ricchezza di particolari e la limitatezza del suo raggio d'azione.
Quello che invece suona strano, "calcolato", è la comparsa della legge proprio nel momento in cui alcuni tra gli esponenti più significativi del nostro governo si trovavano ad avere problemi con la giustizia.
Sarà un caso?
Il fatto che non si sia considerato sufficiente uno strumento come il "legittimo impedimento" (che permette alle cariche dello stato di concordare le date di eventuali udienze con i giudici in modo da non sovrapporle con gli impegni istituzionali), è un ulteriore campanello di allarme.
Che sia davvero un modo per sfuggire alla giustizia?
Se vogliamo proprio girare il dito nella piaga, e pare il caso di farlo, le uniche due personalità che avrebbero usufruito del Lodo sono l'attuale premier Silvo Berlusconi e il presidente della Camera Gianfranco Fini, nei seguenti casi.

Berlusconi:
  1. processo per corruzione dell'avvocato David Mills;
  2. processo per diffamazione aggravata dall'uso del mezzo televisivo in merito alle relazioni tra le cosiddette Cooperative Rosse e la camorra;
  3. processo per la compravendita di diritti televisivi
Fini:
  1. Rinuncia alla protezione del Lodo a seguito di una querela per diffamazione mossagli dall'ex pubblico ministero Woodkock; quest'ultimo ritira le accuse in rispetto della scelta di Fini.
Uno ci prova anche a credere alle giustificazioni, alla tesi di continue ed esagerate diffamazioni, alla teoria del complotto: ma quando è troppo è troppo.
Perchè alla fine è sempre così, quando ti esponi, quando sostieni la tua ideologia contro una moltitudine di tesi contrarie sai che vai incontro a mille critiche, a volte ad insulti.
Ma questo non conta.
Se ci credi, se credi che nel governo attuale non ci siano poi così tante porcate in più rispetto a quelli passati, una cosa come questa ti fa letteralmente cadere le palle. E scusate la volgarità, davvero.
Ti fa pensare che forse gli altri non si sbagliano di tanto, che magari qualcosa di vero c'è. Perchè finchè si parla per sentito dire è tutto facile, ma quando si è di fronte al dato di fatto, alla prova materiale, non c'è scampo.
Qui non c'è dubbio, non c'è possibilità di errore: il testo mira direttamente a rendere imperseguibili penalmente i politici in carica.

E allora, caro Silvio, sveglia: la fiducia degli elettori te la devi guadagnare, non pretenderla solo perchè sei già lì e non si può avere di meglio.
A volte mi sembri quasi come quei professori convinti di essere dei, che pensano di poter esigere rispetto anche se non ne hanno per gli studenti di fronte a loro, solo perchè si trovano dall'altro lato di una cattedra: così facendo perderai anche gli ultimi, rari, che non ti credono un imbroglione.

giovedì 1 ottobre 2009

Pensiero Italiano

Penso. E stavolta non cogito, penso proprio.
Penso nel modo più popolare e plebeo possibile, penso come una che non vuole avere rimpianti.
E arrivo qui, all'oggetto della mia riflessione.

Mi chiedo se in un paese come questo, in un periodo come questo, valga ancora la pena di pensare; se tutti gli sforzi siano davvero utili a qualcosa; se, in fondo, valga ancora la pena persino di scrivere.
Ci penso, ma nonostante questo continuo a non essere convinta.

Perchè onestamente, di giudici in giro ne sto sentendo fin troppi. Sono tutti bravi a condannare, tutti pronti a dire che è colpa di questo o di quel governo, che se le cose vanno bene vuol dire che c'è qualcosa sotto, se invece vanno male allora vuol dire che il piano losco è fallito.

Ma basta. L'Italia è stufa!
Parlo dell'Italia vera signori miei, quella formata da persone con un proprio cervello, che sanno ragionare e non passano le loro giornate a sparare sentenze, non quella dei "parlaparla" che fanno della politica un argomento pari alla fame nel mondo: tutti si lamentano, nessuno agisce.

Ecco, sarò montata, sarò poco modesta, ma non mi interessa. Io ritengo di essere una di quelle persone, una delle poche che conosco.
A me non interessa nulla se chi governa porta in casa sua giovani ragazze o modelle, basta che sappia fare il suo lavoro.
Gli scoop rendono l'Italia ridicola, anche se tutti fanno finta di niente.
Non mi importa nulla di chi sia la maggioranza e chi l'opposizione, basta che ognuno stia al posto suo.
Nessuno si rende davvero conto che la nostra politica sta diventando (se già non lo è) una pagliacciata: tutti lo dicono, qualcuno lo predica, ma nessuno ha il coraggo di PENSARE.

Per questo vale la pena di continuare a scrivere, perchè farlo mi obbliga ad avere un'opinione mia e solo mia.
Perchè il mondo non ha più bisogno di persone passive, di studenti inferociti che insultano e scioperano ad ogni occasione, di lavoratori assenteisti e scansafatiche solo perchè tutti fanno così.

IO FACCIO LO SCIOPERO DEL RISPARMIO.
Non risparmio più i pensieri, voglio combattere, anche se mi troverò ad essere sola.
Anche se qualche volta non avrò tempo di pubblicare, anche se avrò da studiare, anche se a leggere saranno sempre meno persone.
Da oggi 1 ottobre 2009 termina il mio silenzio meditativo, muoiono tutti i miei dubbi e le tentazioni di non proseguire con la mia impresa.
Da oggi; con la speranza che, leggendo, qualcuno si riconosca nelle descrizioni e decida di provare a pensare.

lunedì 31 agosto 2009

RU486: i "SI" e i "NO" dell'aborto


"Il Consiglio di amministrazione dell'Aifa ha approvato l'immissione in commercio nel nostro Paese del farmaco già commercializzato in diverse altre Nazioni. ": così recitava il 30 luglio un articolo del Corriere della Sera, a proposito dell'introduzione della pillola abortiva RU486.
Inevitabile la formazione di schieramenti politici e religiosi, da subito accaniti e pronti a combattere. Tanti si e altrettanti no.

Cerchiamo di capirci qualcosa.

C'è chi dice si.
La Ru486 potrà essere utilizzata in Italia solo in ambito ospedaliero, così come la legge 194 prevede per le interruzioni volontarie di gravidanza. L'assessore Giovanni Bissoni ha però posto un «richiamo al massimo rispetto della legge 194 e all'utilizzo in ambito ospedaliero. Dopo una lunga istruttoria è stato raccomandato di utilizzare il farmaco entro il quarantanovesimo giorno, cioè entro la settima settimana», altrimenti gli effetti del farmaco potrebbero risultare diversi da quelli aspettati.
Introdurre la RU486 anche in Italia è stato inoltre, secondo chi è a favore, un grande passo avanti per il nostro Paese: ora anche qui le donne potranno avere le stesse possibilità che avrebbero avuto negli altri paesi senza ricorrere alla chirurgia.

C'è chi dice no.
«La pillola ha effetto abortivo, quindi valgono tutte le considerazioni che valgono quando si parla di aborto volontario. C’è, inoltre, un’aggravante che dovrebbe far riflettere anche chi appoggia la legalizzazione dell’aborto chirurgico, ed è il rischio per la madre. Più di venti donne sono morte per effetto della somministrazione di questa sostanza. Questo farmaco assume, quindi, la valenza del veleno. "
Ed ecco che il Vaticano annuncia battaglia e promette la scomunica sia per chi somministra il farmaco che per chi lo assume.

Ora, se la RU486 fosse facile da reperire, se si potesse assumere tranquillamente in casa, di nascosto dai medici e con reali rischi per la propria incolumità, sarei certamente d'accordo.
Risulta però chiaro che situazioni del genere non si potranno mai verificare, o se per caso dovessero presentarsi, saranno al pari degli aborti chirurgici praticati di nascosto dai medici-macellai che ancora oggi si muovono nell'ombra.

Quando si trattano argomenti così delicati a mio parere si dovrebbero tenere in considerazione tutte le diverse ipotesi, non solo quelle favorevoli o contrarie alla propria ideologia.
Io non sono favorevole all'aborto, ma nemmeno contraria: credo che ogni donna debba avere il diritto di decidere se è pronta ad affrontare una gravidanza di 9 mesi per poi mettere al mondo una creatura e prendersene cura per tutta la vita. Non è vero che la decisione deve spettare sia all'uomo che alla donna indistintamente, l'ultima parola ci spetta di diritto.

Sono però contraria all'aborto per sport, perchè "è andata male e allora abortisco". Questo no.
Ognuno di noi deve assumersi le proprie responsabilità e fare di tutto per evitare situazioni del genere.

Quando però questo non è possibile, nei casi di stupro per esempio, mi sembra davvero assurdo continuare ad insistere per rovinare la vita di una donna che vivrà comunque per sempre con un dolore simile. Io non me la sentirei di guardare quella donna per dirle che, se deciderà di abortire ed eliminare il frutto della violenza subita, sarà scomunicata.
Se ancora questo non fosse per voi sufficiente, provate ad immaginare al posto di quella donna una bambina, magari di 12-13 anni.
Per lei, anche solo per lei io sarei d'accordo, per evitare che le si tolga anche quella piccola parte di infanzia rimastale.

Se tutto ciò sia giusto o sbagliato non lo so, quello di cui sono sicura è che tra tutti i modi possibili per abortire la RU486 sembrerebbe il più sicuro.

lunedì 10 agosto 2009

Studenti, emigranti del nostro tempo

Avete mai pensato di studiare in un altro paese?

E quasi una moda al giorno d'oggi: ogni anno un gran numero di studenti decide di spostarsi e cercare una scuola o un'università nel quale imparare sia quello che gli serve per la vita sia la lingua.

Ma si tratta davvero solo di una moda?

Credo che in realtà la ragione di questa piccola "emigrazione" si possa trovare nella crescente consapevolezza acquisita dagli italiani riguardo la situazione del loro sistema scolastico.

Non si può scappare, la nostra condizione non è una delle migliori.

La maggior parte delle lauree universitarie che si possono ottenere in Italia non sono considerate davvero valide fuori dal nostro paese. Quale sia il motivo per il quale una nazione come l'Italia non sia in grado di fornirci una solida istruzione è tuttora sconosciuto.

Non posso credere che la preparazione degli studenti italiani non possa essere considerata valida come quelle degli altri stati: è possibile che un ristretto numero di test a crocette venga ritenuto più completo dei nostri test orali e scritti?

Quanti di noi attualmente si trovano in una situazione simile a questa?

So che alcuni tra quelli che leggono il mio blog stanno trascorrendo del tempo in Irlanda e in Spagna, per studiare e lavorare all'interno di aziende collegate ai loro corsi di studi.

Mi parlano spesso con molto entusiasmo della loro esperienza, ma a volte confessano le difficoltà che incontrano e la situazione di sfruttamento in cui si trovano. Gli studenti stranieri sono più facili da usare dei connazionali, giusto?

Quindi, l'Italia è davvero un posto così terribile per gli studenti?

Sfortunatamente questa domanda resterà nel gruppo di quelle delle quali non troveremo mai la risposta.

Comunque, non preoccupiamoci! Qualcuno si sta già prendendo cura di noi: Buon Lavoro Min. Gelmini, per favore ci renda capaci di disegnare crocette su un foglio.

LEGGI QUESTO ARTICOLO IN INGLESE

Leggi un articolo simile di Giulia Martinelli sul sito Kopernik2.it

Students, emigrants of our times

Have you ever thought about studying in a different country?

It's a kind of vogue today: every year a great number of students decide to move and look for a school or a university in which to learn both what they need for their life and the language.

But is it really only a vogue?

I think the reason of this little "emigration" could be found in the growing awareness got by Italian people about the situation of their school system.

You can't escape, our condition isn't one of the best.

Most of the university degrees you could got in Italy are not really considered effective out of our country.

Which is the reason why a country like Italy isn't able to provide us a solid education, is actually unknown.

I can't believe that the preparation of Italian students can't be considered valid as the one of the other states: is it possible that a little number of tests is being estimated more valuable than our written and oral tests?

How many of us are actually in a situation like this one?

I know that some of the people who usually read my blog are spending some time in Ireland and in Spain in order to study and work for companies linked to their university courses.

They always tell me about their experiences with a lot of entusiasm, but sometimes they confess their discomfort and the situation of exploitation in which they are. Foreign people is easier to use than other people, isn't it?

So, is Italy that terrible place for students?

Unfortunately this question is in the group of the ones we'll never know the answer of.

However, don't worry! Someone's taking care of us: enjoy your work Min. Gelmini, please make us able to draw crosses on a paper.

READ THIS ARTICLE IN ITALIAN

sabato 1 agosto 2009

Fotoritrucco

Sfogliando riviste dalle pagine patinate se ne vedono di tutti i colori.
Modelle perfette, denti incredibilmente bianchi e dritti, non un neo sulla pelle, nessuna macchia solare o ruga inestetica.
Magia? No, Tecnologia.

Photoshop, l'amico fedele di ogni appassionato di grafica, stupisce anche nel mondo delle passerelle. Non è difficile crederci all'interno di una società che ammira i reality e le cui donne aspirano a diventare veline. Non tutte, per fortuna.
I programmi per fotoritocco sono a mio parere qualcosa di eccezionale, permettono di modificare qualsiasi parte del nostro corpo che non ci vada a genio. Nel virtuale, almeno.
Se poi ci si vuole sbizzarrire si può sempre provare un nuovo taglio di capelli, un trucco particolare, un tatuaggio.
Simulare un' altra "me", ecco la sua innovazione.
(Per farvi qualche esempio vi lascio questo link, è incredibile!)

Qualche mese fa ho letto di un'iniziativa di una rivista francese la quale intendeva smettere di ritoccare le immagini delle sue modelle per trasmettere una nuova linea di pensiero al suo paese: bellezza non significa perfezione.
Giunge la notizia in Italia il giorno dopo, con inevitabile servizio televisivo arricchito di interviste a grandi fotografi italiani.
Saranno stati senz'altro d'accordo, giusto?
Assolutamente no. "La gente in Italia compra le riviste basandosi sulle immagini di copertina, nessuno acquisterebbe mai il viso pieno di imperfezioni di Kate Moss." La risposta è stata più o meno questa.

Come dargli torto?
Purtroppo è vero, nessuno di noi è immune al fascino della perfezione, guardare sederi perfetti e cosce senza cellulite sulle pagine dei giornali rende felici sia uomini che donne.
Perchè è ovvio, se ci sono riuscite loro posso farlo anch'io.
Certo, magari con una piccola ritoccatina.
Ma, in fondo, che male c'è?

mercoledì 15 luglio 2009

Dignità vs Griffe

C'è sempre da stupirsi girando per la rete in cerca informazioni.
Pensavo di scrivere qualcosa sugli abiti firmati e ho digitato "giovani abiti firmati" su Google, magari integrando quello che avrei trovato con le idee delle mie compagne di scuola e redazione qualcosa di carino poteva saltar fuori.
Capito a caso su un sito, il blog di Rete Veneta. Il post titola:

"12ENNE IN POSE HARD PER COMPERARE VESTITI FIRMATI"

Mi fermo esterrefatta. Poi riprendo a leggere.
I genitori della ragazzina non potevano permettersi capi firmati per la figlia (o non li volevano acquistare per forma di educazione), così lei durante l'orario di scuola si spogliava e scattava foto nei bagni per poi venderle ai compagni.
Prima di scrivere questo post mi sono chiesta almeno una decina di volte quale potesse essere il motivo capace di spingere una dodicenne ad abbandonare in un secondo dignità e pudore per indossare una maglietta con 4lettere stampate sopra.
Non ho trovato una risposta.
Vestire firmato fa figo, è "in", ti allontana dal gruppo degli sfigati. Un paio di scarpe pagato 100 euro è sicuramente migliore di uno da 20, anche se è orrendo.
Sono scelte.
C'è chi dà la colpa alla pubblicità, chi alle veline di Mammuccari, chi ai genitori dal polso molle.
Di chiunque sia, la colpa c'è.
Per quanto possa essere gradevole, ormai un capo firmato proviene dagli stessi fornitori dei banchi dei mercati, che si voglia ammettere o no. Ma ha qualcosa in più...l'etichetta.
Se vi chiedessero di pagare 130euro un pezzo di stoffa 4centimetri per 2 lo fareste?
Nell' 80% dei casi è quello che accade acquistando un capo firmato.
C'è crisi, "si tira avanti" e poi tuo figlio è vestito dalla testa ai piedi Nike, Armani, Guess, Polo e Fred Perry. Ma per piacere.

Ci sono ovviamente anche le eccezioni, quegli abiti di cui uno si innamora e per i quali fa uno strappo alla regola, i regali di compleanno fatti e ricevuti, magari quel paio di scarpe che paghi un po' di più, ma sai durerà il doppio.
Basta non esagerare e non trasformarla in una mania.

Domanda tipica di chi veste firmato:
"Bella questa cintura!!E' originale di Cavalli?"
"Si guarda l'ho pagata un sacco ma era troppo bella..."
"Ah, beh valeva la pena! Io volevo comprarne una simile ma poi ho lasciato stare..."

Certo che valeva la pena: come direbbero quelli di Mastercard, pagarla 10euro sulla spiaggia e vedere la tua faccia convinta da gnoccolona, NON HA PREZZO.

giovedì 9 luglio 2009

Jacko, se mi senti non tornare

A due giorni dai funerali privati e dallo show in diretta mondiale dello Staples Center, il mondo sembra non volersi rassegnare senza lottare alla morte del Re del Pop.
Nonostante la divulgazione del certificato di morte, le notizie derivate dalle autopsie compiute sul corpo del cantante e i due funerali, i milioni di fans sperano ancora che si tratti di una messa in scena per appianare i debiti.
Una sorta di recita insomma.
Ora Michael si trova in un paese dell'Est, forse in Ungheria, e aspetta di riprendersi per tornare e tenere fede alla promessa di un ultimo tour. Ha seguito le orme dell'ex suocero Elvis, questo è quello che pensano.
Forse.

Il fatto strano è che cercando in rete si possono trovare video e testimonianze che sostengono invece la notizia della morte di Jacko.
Uno di quelli che hanno suscitato maggiormente il mio interesse mostra l'interno della casa dell'artista a Neverland: per chi volesse dare un'occhiata basta cliccare qui.
Sembra proprio autentico.
Forse.

Per quante congetture si possano fare sulla vera sorte di Jackson, nessuno mai potrà arrivare alla soluzione. Non abbiamo visto nessuna salma, non si hanno notizie sul luogo della sepoltura nè sulle esatte cause della morte.
Tutto quello che abbiamo visto è una bara di bronzo placcata in oro a 14 carati.
Ma cosa penserebbe Michael di tutto quell'oro?
Mi pare incredibile che dopo tutti i suoi tentativi di combattere la fame nel mondo potesse cadere così in basso nel progettare la sua bara. Da questo si dovrebbe dedurre che lui proprio non poteva saperne nulla, che sia stato organizzato tutto dopo la sua morte.
E se invece fosse uno dei suoi soliti controsensi?
Del resto è lo stesso uomo che cantava "Don't matter if you're black or white" e nel frattempo cercava il modo di farsi sbiancare la pelle perchè non si sentiva accettato.

Dov'è la verità?
Forse tutte queste voci non faranno che complicare la situazione e di certo i media stanno facendo di tutto per alimentare la falsa credenza che il Re del Pop tornerà. Milioni di persone si faranno convincere che sia ancora vivo, che sia in viaggio...come si fa con i bambini quando una persona se ne va.
Nel frattempo i suoi album sono in cima alle classifiche e danno l'impressione di volerci rimanere per parecchio tempo, mentre allo stesso modo i gadget e tutti gli oggetti che in qualche modo lo ricordano stanno acquistando valore.

Addio, caro Jacko.
Hai fatto sognare generazioni intere con la tua musica e i tuoi balli, però non posso dimenticare la delusione di sentirti accusato di pedofilia.
Ora Jordan Chandler ha ritirato le accuse ammettendo che era stato costretto dal padre a mentire per ottenere denaro, che non l'avevi mai molestato.
Ovunque tu sia, resta lì.
Vivi la tua vita in pace e libero dai pesi che ti perseguitavano.
Ti ricorderemo come un genio che se n'è andato con la dignità di un uomo qualunque.

giovedì 2 luglio 2009

GPL? Niente panico

GPL: Gas di Petrolio Liquefatto, miscela di idrocarburi a basso peso molecolare.

"Il nome deriva dal fatto che i componenti sono in forma gassosa a temperatura ambiente ed a pressione atmosferica, ma vengono liquefatti a pressione secondo una logica di economizzazione del loro trasporto. Il vantaggio che si ottiene è di aumentare la densità del gas di circa 250 volte, riducendo così l'ingombro a parità di massa (e quindi di energia producibile): questa logica rende possibile l'utilizzo di contenitori a pressione di dimensioni tutto sommato limitate. Per dare un esempio, una bombola da 40 dm3 di metano contiene circa 6 kg di gas, compresso a oltre 20 MPa (200 bar); una bombola di pari volume di GPL ne contiene circa 20; di conseguenza l'energia fornibile è circa 3 volte superiore."

In seguito all'incidente avvenuto lo scorso martedì 30 giugno, numerose polemiche si sono sollevate riguardo la pericolosità del Gpl ed in particolare delle automobili che lo utilizzano come carburante.
Vediamoci chiaro. Ho cercato di assemblare quante più notizie e fonti attendibili si possano trovare su internet per capire esattamente come sia la situazione.
Su Ecoblog.it forniscono un'intervista all'Ing. Salvatore Piccolo, responsabile del settore auto per Assogasliquidi-Federchimica. Eccone un assaggio.

"D.: Le auto Gpl sono vetture sicure?
R.: Si lo sono. In rete è disponibile un filmato (quello che vi propongo su NdR) che dimostra come sono effettuati i test per stabilire la sicurezza o meno di un impianto a gas e in quel caso parliamo di Gpl. Detto ciò va anche chiarito che il classico bombolone a Gpl installato nella vettura è dotato di una valvola (elettrovalvola) che si chiude nel momento in cui spegniamo il motore dell’auto. Ciò vuol dire che o in caso di incidente, e dunque si spegne il motore, o in caso di parcheggio in garage, autorimessa o altro, se in presenza di perdita nell’impianto viene rilasciato solo il gas presente nelle tubature e non nella bombola e questo primo dato dovrebbe già allontanare molte perplessità in merito alla sicurezza.
D.: E’ solo questo il dispositivo di sicurezza presente?
R.: No. Negli impianti a Gpl vi sono diversi dispositivi che servono proprio a garantire sicurezza in ogni circostanza, dall’incidente più pesante alla banale dimenticanza. Ci sono la valvola limitatrice di riempimento usata durante l’erogazione per bloccare il rifornimento; la valvola di sicurezza che tiene costante la pressione all’interno del serbatorio o il termofusibile che trattiene il gas all’interno del bombolone in caso di incendio. A livello ingegneristico e tecnologico è molto più facile intervenire con accorgimenti tecnici su contenitori piccoli, quali quelli per autovetture, piuttosto che su cisterne grandi. Inoltre i bomboloni vanno sostituiti ogni 10 anni. Il punto è che spesso le auto Gpl sono tirate in causa in incidenti che nulla hanno a che vedere con il gas e comunque statisticamente gli incidenti pericolosi che le riguardano sono in un numero bassissimo. Diversa, invece, è la situazione del trasporto commerciale e industriale."


Dunque le auto a Gpl hanno un sistema studiato e collaudato per evitare esplosioni ed incidenti provocati dal gas liquefatto. A questo proposito ho trovato anche un filmato che dimostra l'utilità della nuova tecnologia di motori e valvole di sicurezza.
Guarda il video
Per chi invece volesse conoscere in dettaglio la forma, la funzione e il posizionamento delle valvole consiglio il sito Boldringroup.it , dove potrete trovare le descrizioni con foto di ognuna di esse.

Gpl o non Gpl? Questo è il dilemma.
Abbandonare una nuova tecnologia che potrebbe farci risparmiare tanti bei soldini solo per colpa di una saldatura mal eseguita (probabilmente è questo il motivo dell'incidente di Viareggio) non sembra essere una mossa costruttiva.
Creare il panico nella gente e allarmarsi non serve, perchè la paura in questo caso non ha fondamento: le procedure e i metodi della produzione industriale sono molto diversi da quelli adottati per uso civile. E poi diciamolo, sono anni che il Gpl viene trasportato via treno e non è mai accaduto nulla del genere: non può essere solo fortuna!
Per concludere, è normale che nuovi sistemi come l'impianto Gpl per automobili abbiano bisogno di un periodo di rodaggio prima di poter essere al massimo della funzionalità e della sicurezza, ma questo non significa che qualche ingegnere si sia preso la libertà di mettere in circolazione un prodotto non sicuro.
Non siamo (ancora) nella Repubblica delle Banane.

lunedì 29 giugno 2009

Un nemico allo 0,8%

Corriere della Sera:
"Patente ritirata al prete che si difende:«Ubriaco? Ho recitato 4 messe» "
Il superamento della soglia dovuto al vino che si assume nel corso della celebrazione, durante l'Offertorio"
Corriere della Sera, il giorno dopo:
"Multato per guida con alcol: si uccide."
Fermato a un posto di blocco, un ragazzo di 22 anni si spara in testa una volta tornato a casa"
Due storie certamente diverse, con ambientazioni ed epiloghi differenti.
A distanza di due giorni i notiziari ci fanno sapere di due patenti ritirate, rispettivamente per tassi alcolemici di 0,8 e 0,7, quando il limite consentito in Italia è 0,5.
Schiavi dell'alcool.
La sua ombra è tra noi, si nasconde ovunque. Ci può colpire mentre celebriamo messa, quando andiamo in discoteca, persino nella composizione di alcuni farmaci.
Ci fa sentire grandi, potenti, capaci di tutto. Dimentichiamo le difficoltà, ci sentiamo felici, liberi.
Ma a volte ci rende schiavi. Ci costringe a fare cose che non avremmo mai pensato nè voluto fare, è capace di sconvolgere i piani della nostra vita e di quella degli altri. Sottovalutiamo il suo potere e lui si vendica.
Due storie diverse, ma con un nemico comune.
Un prete astemio che gli si avvicina solo per prestare il suo servizio e crede di non doversi giustificare con una pattuglia.
Un ragazzo di 22 anni lo incontra in occasione dei festeggiamenti per la fine di una malattia e, fermato dai carabinieri, si uccide perchè teme di aver compromesso il sogno di diventare Vigile del Fuoco.
Nemico terribile l'alcool, ci spinge a fare cose fuori dal mondo, che noi lo vogliamo oppure no. Inibisce i sensi, rende deboli e stupidi.
E noi, noi che lo sappiamo e ne abbiamo la prova ogni giorno di più, dobbiamo allontanarlo il più possibile.
Per Nadir e tutti gli altri ragazzi che avevano dei sogni.

domenica 28 giugno 2009

Addio, cara vecchia maturità

La strada verso la robotizzazione internazionale è ormai spianata.
Il ministro Mariastella Gelmini ha intenzione di modificare la prova di maturità italiana, forse già a partire dal prossimo anno: ciò significa che gli studenti che hanno frequentato la quarta superiore nel 2008/2009 si troveranno davanti ad un esame di maturità completamente diverso.
E' infatti obiettivo del ministro introdurre "una prova nazionale sul modello Invalsi(l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo, ndr), analoga a quella della scuola media": essa proporrà "un metodo di valutazione oggettivo attraverso una prova multidisciplinare a domande con risposte multiple".
Crocette, per farla breve.
Fantastico, si potrebbe pensare. Copi che è una meraviglia e passi l'esame, niente di più facile.
Provate ad immaginare una versione di Cicerone come quella di quest'anno, magari complicata, piena di perifrastiche e costrutti difficili. Bene, ora immaginate di trovarvi di fronte una domanda con tre possibili traduzioni di un periodo, magari tutte e tre plausibli: come troverete quella giusta? E soprattutto: trovate abbia un senso fare una versione o un compito d matematica a crocette?
Si salvi chi può.
Se per uniformarci al sistema internazionale dovremo rinunciare a quel poco di conoscenza e proprietà di scrittura e linguaggio che ancora vengono insegnati in Italia, vuol dire che siamo proprio alla frutta.
Anzi:
a) alla frutta
b) alla panna
c) allo sbando

Per approfondmenti suggerisco questo artcolo:
http://www.studenti.it/superiori/maturita/proposta_test_invalsi.php
Rabbrividisco solo leggendo le prove d terza media.

sabato 27 giugno 2009

La guerra di Neda

Avevo promesso di affrontare l'argomento, anche se devo ammettere di non sapere bene nemmeno cosa pensare.
Una ragazza è morte per le sue idee politiche diverse e scomode, mentre combatteva la sua guerra.
Girando nel web si vede di tutto: da video di telegiornali che, senza il minimo tatto, propongono gli ultimi istanti di Neda, a siti e blog che considerano la morte della ragazza una montatura a fini politici. (vedi link a fondo-post)
Sono allibita, in entrambi i casi.
Il solo pensare che al mondo esista qualcuno in grado di speculare sulla morte di una ragazza fa venire i brividi. Però nessuno dice niente.
Va tutto bene, tutto ciò che si sta verificando in questi giorni è giusto, "ci stringiamo intorno alla famiglia e non dimenticheremo".
Siamo ancora noi, gli stessi che, se in tv si trasmette qualcosa di un po' più duro in prima serata, insorgono in difesa dei bambini?
Perchè nessuno (o pochi blogger) trova strano che le immagini della tragedia non siano state protette o eliminate dal web e dai telegiornali? E' forse normale che siti come YouTube, sempre pronti alla censura e al controllo, non abbiano mosso un dito per fermare il video di una ragazza che muore dissanguata?
Non voglio pensare, non voglio scoprire cosa si nasconda dietro le mie ipotesi.
Qualuque sia il motivo o lo scopo di tutto questo, è una vergogna.
Assurdo da dire e anche da pensare, spero che tu, cara Neda, sia morta davvero e ora possa riposare in pace. Perchè se così non fosse significherebbe per noi la fine della libertà di pensiero e l'inizio di una guerra più grande della tua.


Blogghete, sostiene l'idea che sia tutta una montatura: http://blogghete.blog.dada.net/post/1207097772/NEDA-NATIONAL-ENDOWMENTS-FOR-DEMOCRACY-ASSOCIATED.html
NB: sebbene io speri che si sbagli e creda che vada cercando troppe congiure in tutto, l'autore del sito fornisce prove pausibili...o no?

venerdì 26 giugno 2009

Niente scuse, Balotelli

Prima di trattare l'argomento occorre fare una premessa: non sono razzista, mi provoca disgusto ogni tipo di discorso di questo genere e sono convinta che quello che dirò potrà essere accettato e compreso senza troppa difficoltà.

Ho appena assistito all'ultima partita dell'Italia agli Europei U21, segnata da una sconfitta ad opera della Germania che è costata l'ammissione alla finale.
Devo ammettere che ancora una volta ho potuto notare scenate isteriche e gesti antisportivi del cosiddetto "Super Mario", il giovanissimo tesserato dell'Inter Mario Balotelli.
Niente da dire sulla sua bravura e capacità tecnica (forse un po' di egoismo, ma è ancora giovane), il numero 20 nazionale è sicuramente un fenomeno con il pallone. Ma questa non è un'attenuante.
Il minieroe interista pare non aver ancora capito che lo sport a cui prende parte è il CALCIO, non una strana specialità di lotta libera. E' davvero imbarazzante vedere un ragazzo così giovane e di così buone speranze prendere a calci un avversario dopo uno stupido fallo di gioco o entrare con cattiveria sulle gambe dell'avversario. E non è accaduto solo una volta.
Dov'è la differenza tra i fischi a Materazzi e quelli a Balotelli?
Entrambi giocano pesante, a volte con cattiveria e per far male. Solo che per molti opinionisti è più facile dare la colpa dei fischi ai razzisti, a persone insensibili che attaccano un povero ragazzo giovane di colore ma buono, che non vuole far male a nessuno, quasi posseduto da uno spirito maligno e ribelle.
Qui il colore della pelle non c'entra, si tratta solo di riconoscere la realtà dei fatti e ammettere che se Balotelli viene fischiato da ogni curva avversaria cui si trovi di fronte, forse un motivo c'è.
Forse proprio lui, lo stesso Super Mario capace di segnare gol da Play Station, dovrebbe rendersi conto che per essere davvero considerato Italiano ed essere benvoluto anche dagli scettici dovrebbe smettere di comportarsi da animale e provare ad essere anche durante le partite il giovane uomo garbato che senza dubbio è al di fuori del campo.

Problemi di condotta

Nel corso dell'anno scolastico conclusosi qualche giorno fa si è spesso parlato del voto in condotta.
Masse di ragazzi sono insorti per combattere questo nuovo incredibile nemico, un affronto alla libertà d'espressione dei giovani: il voto in condotta che fa media è qualcosa di assolutamente dannoso.
Sicuri?
Tornando indietro di qualche anno sicuramente nessuno di noi riuscirebbe a trovare coltelli, pistole, cocaina e quant'altro all'interno degli edifici scolastici, almeno non nelle quantità presenti oggi. Forse un tempo era meno importante apparire fighi o potenti, far vedere a tutti quanto si era bravi a comandare e a sottomettere i più deboli.
Allora perchè condannare il voto in condotta?
E' importante che i ragazzi di oggi (me compresa, data l'età) capiscano che la scuola non è solo divertimento e sfogo dalla famiglia, che i professori e i compagni non sono lì solo per permettere loro si sfogare gli istinti.
Il disgusto per la situazione attulale e l'approvazione per il voto di condotta nella media devono nascere da noi studenti, che nella scuola ci viviamo e siamo i primi a subire le conseguenze dei comportamenti altrui.
E' ora che la scuola italiana metta in chiaro le cose una volta per tutte, perchè di fattacci, coltellate, atti osceni, maltrattamenti ai compagni o ai disabili e suicidi ne abbiamo le palle piene.

O sono solo io a vederla così?

giovedì 25 giugno 2009

Biowashball

"LAVATE LA VOSTRA BIANCHERIA SENZA DETERSIVI!

La Biowashball è composta da ceramica naturale messa all’interno di una sfera. E’ stata scientificamente ideata per pulire la biancheria senza l’utilizzo di detersivi. Usare la BIiowashball significa fare un semplice gesto per la pelle, un gesto infinito per la natura.Sfera di lavaggio che lava senza detersivi. Ipoallergenica, antibatterica, economica, dona confort e benessere.
Rispetto ad un processo di lavaggio normale, la sfera di lavaggio Biowashball diminuisce i rischi di allergia correlati con i detersivi, elimina i microrganismi, apporta benessere, fa risparmiare e preserva la natura."


Ho sentito parlare della Biowashball nello spettacolo di Beppe Grillo del 6 novembre a Mantova, così ho deciso di diffondere la notizia.

Perchè non provarci, se serve ad aiutare l'ambiente e a farci risparmiare?