sabato 1 agosto 2009

Fotoritrucco

Sfogliando riviste dalle pagine patinate se ne vedono di tutti i colori.
Modelle perfette, denti incredibilmente bianchi e dritti, non un neo sulla pelle, nessuna macchia solare o ruga inestetica.
Magia? No, Tecnologia.

Photoshop, l'amico fedele di ogni appassionato di grafica, stupisce anche nel mondo delle passerelle. Non è difficile crederci all'interno di una società che ammira i reality e le cui donne aspirano a diventare veline. Non tutte, per fortuna.
I programmi per fotoritocco sono a mio parere qualcosa di eccezionale, permettono di modificare qualsiasi parte del nostro corpo che non ci vada a genio. Nel virtuale, almeno.
Se poi ci si vuole sbizzarrire si può sempre provare un nuovo taglio di capelli, un trucco particolare, un tatuaggio.
Simulare un' altra "me", ecco la sua innovazione.
(Per farvi qualche esempio vi lascio questo link, è incredibile!)

Qualche mese fa ho letto di un'iniziativa di una rivista francese la quale intendeva smettere di ritoccare le immagini delle sue modelle per trasmettere una nuova linea di pensiero al suo paese: bellezza non significa perfezione.
Giunge la notizia in Italia il giorno dopo, con inevitabile servizio televisivo arricchito di interviste a grandi fotografi italiani.
Saranno stati senz'altro d'accordo, giusto?
Assolutamente no. "La gente in Italia compra le riviste basandosi sulle immagini di copertina, nessuno acquisterebbe mai il viso pieno di imperfezioni di Kate Moss." La risposta è stata più o meno questa.

Come dargli torto?
Purtroppo è vero, nessuno di noi è immune al fascino della perfezione, guardare sederi perfetti e cosce senza cellulite sulle pagine dei giornali rende felici sia uomini che donne.
Perchè è ovvio, se ci sono riuscite loro posso farlo anch'io.
Certo, magari con una piccola ritoccatina.
Ma, in fondo, che male c'è?

4 commenti:

  1. Dissento dalla conclusione.
    Secondo me, adottare un modello perfetto equivale a crearsi una fonte inesauribile di disagio e insoddisfazione. E poi la cultura della ritoccatina è quella che porta dal chirurgo estetico, alle pillole miracolose (dimagranti o dopanti) che sono forme diverse di ritoccatine.
    Mi convince di più la strada della meditazione e dell'autoanalisi che ci porta a conoscere le nostre imperfezioni e ad accettarle.

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  2. Era una conclusione ironica...nemmeno io approvo la fissazione per il perfetto.
    Quello che intendevo dire è che ormai è vero, la bellezza (anche finta) ha assunto un ruolo di primo piano nella società di oggi: forse bisognerebbe trovare un modo per sfruttare questa situazione invece di tentare di tornare indietro, perchè, onestamente, non credo potrà succedere mai qualcosa di simile.

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  3. meglio GIMP che photoshop... è pure gratuito...

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  4. La tua risposta misura esattamente le nostre differenze di età: io non so che pensare indietro, tu giustamente pensi in avanti. D'altronde sei giovanissima e già lucidissima. Complimenti!

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