mercoledì 15 luglio 2009

Dignità vs Griffe

C'è sempre da stupirsi girando per la rete in cerca informazioni.
Pensavo di scrivere qualcosa sugli abiti firmati e ho digitato "giovani abiti firmati" su Google, magari integrando quello che avrei trovato con le idee delle mie compagne di scuola e redazione qualcosa di carino poteva saltar fuori.
Capito a caso su un sito, il blog di Rete Veneta. Il post titola:

"12ENNE IN POSE HARD PER COMPERARE VESTITI FIRMATI"

Mi fermo esterrefatta. Poi riprendo a leggere.
I genitori della ragazzina non potevano permettersi capi firmati per la figlia (o non li volevano acquistare per forma di educazione), così lei durante l'orario di scuola si spogliava e scattava foto nei bagni per poi venderle ai compagni.
Prima di scrivere questo post mi sono chiesta almeno una decina di volte quale potesse essere il motivo capace di spingere una dodicenne ad abbandonare in un secondo dignità e pudore per indossare una maglietta con 4lettere stampate sopra.
Non ho trovato una risposta.
Vestire firmato fa figo, è "in", ti allontana dal gruppo degli sfigati. Un paio di scarpe pagato 100 euro è sicuramente migliore di uno da 20, anche se è orrendo.
Sono scelte.
C'è chi dà la colpa alla pubblicità, chi alle veline di Mammuccari, chi ai genitori dal polso molle.
Di chiunque sia, la colpa c'è.
Per quanto possa essere gradevole, ormai un capo firmato proviene dagli stessi fornitori dei banchi dei mercati, che si voglia ammettere o no. Ma ha qualcosa in più...l'etichetta.
Se vi chiedessero di pagare 130euro un pezzo di stoffa 4centimetri per 2 lo fareste?
Nell' 80% dei casi è quello che accade acquistando un capo firmato.
C'è crisi, "si tira avanti" e poi tuo figlio è vestito dalla testa ai piedi Nike, Armani, Guess, Polo e Fred Perry. Ma per piacere.

Ci sono ovviamente anche le eccezioni, quegli abiti di cui uno si innamora e per i quali fa uno strappo alla regola, i regali di compleanno fatti e ricevuti, magari quel paio di scarpe che paghi un po' di più, ma sai durerà il doppio.
Basta non esagerare e non trasformarla in una mania.

Domanda tipica di chi veste firmato:
"Bella questa cintura!!E' originale di Cavalli?"
"Si guarda l'ho pagata un sacco ma era troppo bella..."
"Ah, beh valeva la pena! Io volevo comprarne una simile ma poi ho lasciato stare..."

Certo che valeva la pena: come direbbero quelli di Mastercard, pagarla 10euro sulla spiaggia e vedere la tua faccia convinta da gnoccolona, NON HA PREZZO.

giovedì 9 luglio 2009

Jacko, se mi senti non tornare

A due giorni dai funerali privati e dallo show in diretta mondiale dello Staples Center, il mondo sembra non volersi rassegnare senza lottare alla morte del Re del Pop.
Nonostante la divulgazione del certificato di morte, le notizie derivate dalle autopsie compiute sul corpo del cantante e i due funerali, i milioni di fans sperano ancora che si tratti di una messa in scena per appianare i debiti.
Una sorta di recita insomma.
Ora Michael si trova in un paese dell'Est, forse in Ungheria, e aspetta di riprendersi per tornare e tenere fede alla promessa di un ultimo tour. Ha seguito le orme dell'ex suocero Elvis, questo è quello che pensano.
Forse.

Il fatto strano è che cercando in rete si possono trovare video e testimonianze che sostengono invece la notizia della morte di Jacko.
Uno di quelli che hanno suscitato maggiormente il mio interesse mostra l'interno della casa dell'artista a Neverland: per chi volesse dare un'occhiata basta cliccare qui.
Sembra proprio autentico.
Forse.

Per quante congetture si possano fare sulla vera sorte di Jackson, nessuno mai potrà arrivare alla soluzione. Non abbiamo visto nessuna salma, non si hanno notizie sul luogo della sepoltura nè sulle esatte cause della morte.
Tutto quello che abbiamo visto è una bara di bronzo placcata in oro a 14 carati.
Ma cosa penserebbe Michael di tutto quell'oro?
Mi pare incredibile che dopo tutti i suoi tentativi di combattere la fame nel mondo potesse cadere così in basso nel progettare la sua bara. Da questo si dovrebbe dedurre che lui proprio non poteva saperne nulla, che sia stato organizzato tutto dopo la sua morte.
E se invece fosse uno dei suoi soliti controsensi?
Del resto è lo stesso uomo che cantava "Don't matter if you're black or white" e nel frattempo cercava il modo di farsi sbiancare la pelle perchè non si sentiva accettato.

Dov'è la verità?
Forse tutte queste voci non faranno che complicare la situazione e di certo i media stanno facendo di tutto per alimentare la falsa credenza che il Re del Pop tornerà. Milioni di persone si faranno convincere che sia ancora vivo, che sia in viaggio...come si fa con i bambini quando una persona se ne va.
Nel frattempo i suoi album sono in cima alle classifiche e danno l'impressione di volerci rimanere per parecchio tempo, mentre allo stesso modo i gadget e tutti gli oggetti che in qualche modo lo ricordano stanno acquistando valore.

Addio, caro Jacko.
Hai fatto sognare generazioni intere con la tua musica e i tuoi balli, però non posso dimenticare la delusione di sentirti accusato di pedofilia.
Ora Jordan Chandler ha ritirato le accuse ammettendo che era stato costretto dal padre a mentire per ottenere denaro, che non l'avevi mai molestato.
Ovunque tu sia, resta lì.
Vivi la tua vita in pace e libero dai pesi che ti perseguitavano.
Ti ricorderemo come un genio che se n'è andato con la dignità di un uomo qualunque.

giovedì 2 luglio 2009

GPL? Niente panico

GPL: Gas di Petrolio Liquefatto, miscela di idrocarburi a basso peso molecolare.

"Il nome deriva dal fatto che i componenti sono in forma gassosa a temperatura ambiente ed a pressione atmosferica, ma vengono liquefatti a pressione secondo una logica di economizzazione del loro trasporto. Il vantaggio che si ottiene è di aumentare la densità del gas di circa 250 volte, riducendo così l'ingombro a parità di massa (e quindi di energia producibile): questa logica rende possibile l'utilizzo di contenitori a pressione di dimensioni tutto sommato limitate. Per dare un esempio, una bombola da 40 dm3 di metano contiene circa 6 kg di gas, compresso a oltre 20 MPa (200 bar); una bombola di pari volume di GPL ne contiene circa 20; di conseguenza l'energia fornibile è circa 3 volte superiore."

In seguito all'incidente avvenuto lo scorso martedì 30 giugno, numerose polemiche si sono sollevate riguardo la pericolosità del Gpl ed in particolare delle automobili che lo utilizzano come carburante.
Vediamoci chiaro. Ho cercato di assemblare quante più notizie e fonti attendibili si possano trovare su internet per capire esattamente come sia la situazione.
Su Ecoblog.it forniscono un'intervista all'Ing. Salvatore Piccolo, responsabile del settore auto per Assogasliquidi-Federchimica. Eccone un assaggio.

"D.: Le auto Gpl sono vetture sicure?
R.: Si lo sono. In rete è disponibile un filmato (quello che vi propongo su NdR) che dimostra come sono effettuati i test per stabilire la sicurezza o meno di un impianto a gas e in quel caso parliamo di Gpl. Detto ciò va anche chiarito che il classico bombolone a Gpl installato nella vettura è dotato di una valvola (elettrovalvola) che si chiude nel momento in cui spegniamo il motore dell’auto. Ciò vuol dire che o in caso di incidente, e dunque si spegne il motore, o in caso di parcheggio in garage, autorimessa o altro, se in presenza di perdita nell’impianto viene rilasciato solo il gas presente nelle tubature e non nella bombola e questo primo dato dovrebbe già allontanare molte perplessità in merito alla sicurezza.
D.: E’ solo questo il dispositivo di sicurezza presente?
R.: No. Negli impianti a Gpl vi sono diversi dispositivi che servono proprio a garantire sicurezza in ogni circostanza, dall’incidente più pesante alla banale dimenticanza. Ci sono la valvola limitatrice di riempimento usata durante l’erogazione per bloccare il rifornimento; la valvola di sicurezza che tiene costante la pressione all’interno del serbatorio o il termofusibile che trattiene il gas all’interno del bombolone in caso di incendio. A livello ingegneristico e tecnologico è molto più facile intervenire con accorgimenti tecnici su contenitori piccoli, quali quelli per autovetture, piuttosto che su cisterne grandi. Inoltre i bomboloni vanno sostituiti ogni 10 anni. Il punto è che spesso le auto Gpl sono tirate in causa in incidenti che nulla hanno a che vedere con il gas e comunque statisticamente gli incidenti pericolosi che le riguardano sono in un numero bassissimo. Diversa, invece, è la situazione del trasporto commerciale e industriale."


Dunque le auto a Gpl hanno un sistema studiato e collaudato per evitare esplosioni ed incidenti provocati dal gas liquefatto. A questo proposito ho trovato anche un filmato che dimostra l'utilità della nuova tecnologia di motori e valvole di sicurezza.
Guarda il video
Per chi invece volesse conoscere in dettaglio la forma, la funzione e il posizionamento delle valvole consiglio il sito Boldringroup.it , dove potrete trovare le descrizioni con foto di ognuna di esse.

Gpl o non Gpl? Questo è il dilemma.
Abbandonare una nuova tecnologia che potrebbe farci risparmiare tanti bei soldini solo per colpa di una saldatura mal eseguita (probabilmente è questo il motivo dell'incidente di Viareggio) non sembra essere una mossa costruttiva.
Creare il panico nella gente e allarmarsi non serve, perchè la paura in questo caso non ha fondamento: le procedure e i metodi della produzione industriale sono molto diversi da quelli adottati per uso civile. E poi diciamolo, sono anni che il Gpl viene trasportato via treno e non è mai accaduto nulla del genere: non può essere solo fortuna!
Per concludere, è normale che nuovi sistemi come l'impianto Gpl per automobili abbiano bisogno di un periodo di rodaggio prima di poter essere al massimo della funzionalità e della sicurezza, ma questo non significa che qualche ingegnere si sia preso la libertà di mettere in circolazione un prodotto non sicuro.
Non siamo (ancora) nella Repubblica delle Banane.